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Osteopatia
Dr. ssa Faggiani Martina, specialista in osteopatia.

Connessioni tra occhi e postura, l'osteopatia come mezzo di riequilibrio

Si è notato come la vista sia artefice di posture scorrette che nel tempo creano problemi al rachide ma a sua volta la postura stessa, definita come il modo di posizionare il corpo nell'ambiente, può compromettere le tensioni muscolari extra oculari dell'occhio. 
Questo porterà ad avere delle importanti modificazioni dell'allineamento visivo quindi darà vita a delle anomalie sensoriali e neuromuscolare. I muscoli degli occhi, del collo e di tutto l'apparato muscolare sono intimamente collegati, ogni volta che i globi oculari si muovono, i muscoli della nuca si contrarranno al fine di consentire alla testa di cambiare posizione per poter fissare il miglior lo getto di interesse. A seguito di tale cambiamento, ci saranno degli adattamenti posturali, per mantenere il perfetto equilibrio ed il miglior comfort.
Vista e postura
Conseguenze di una cattiva postura sulla visione e viceversa, la visione interviene nel mantenimento dell'armonia posturale, per capire meglio l'importanza dell'elemento visivo, è sufficiente sperimentare di provare a rimanere in piedi su una sola gamba occhi chiusi. La mancanza di informazioni visive non consente al corpo di mantenere una corretta stabilità (a meno che non sia alleni questa abilità)
Lo scopo principale della relazione postura occhio e di assicurare un funzionamento binoculare ottimale della percezione visiva, in caso di impegni visivi sostenuti e specifici, la postura gioca un ruolo di supporto dell'ottica. E, questa relazione è importante e interdipendenti: l'una non può prescindere dall'altra tanto che, nelle persone la cui postura comporta una rotazione del corpo, un occhio risulta avere una posizione più favorevole rispetto all'altro e, utilizzando sempre più lo stesso occhio, sarà disturbata la visione binoculare, l'occhio sarà favorito e il corpo tenderà a rimanere in rotazione. Secondo le diverse osservazioni in soggetti con problemi visivi si sono riscontrati i seguenti compensi: 
i miopi guardano con il mento, gli ipermetropi con la fronte, gli astigmatici inclinano la testa, gli anisometropi hanno la tendenza a ruotare la testa, gli esoforici tendono a ruotare le scapole verso l'interno, gli exoforici tendono a ruotare le scapole verso l'esterno. L'abitudine a sottovalutare le strategie che l'organismo attua di fronte ad un problema visivo cognitivo ci obbliga spesso a scoprire il problema solo dopo che si è instaurata una modifica della struttura. E, spesso un soggetto affaticato viene considerato solo se evidenzia un difetto di vista. Se una postura scorretta viene mantenuta per periodi prolungati si avranno effetti sulla coordinazione binoculare, sul rendimento accomodativo che diventerà diverso fra i due occhi e si degraderà l'equilibrio del sistema visivo, non solo,ci saranno problemi dell'apparato muscolo-scheletrico e se ciò avviene in un bambino in età scolare e perdura, ovviamente sarebbe improbabile che ciò non porterebbe ad una scoliosi. Ci sono una serie di test che evidenziano la presenza o meno di disturbi visivi e, dove riscontrata una loro positività e consigliabile un accertamento. Come in altre problematiche, anche in questo caso è di prioritaria rilievo della prevenzione.
Se vogliamo considerare un approccio globale dell'organismo nell'ambito delle problematiche della bocca l'osteopatia rappresenta un irrinunciabile ausilio. Difatti l'osteopatia ha tra i suoi principi l'unità di struttura e funzione e il sistema stomatognatico non fa eccezione a questo concetto. Una bocca sana assolve correttamente tutte le sue molteplici funzioni: masticazione deglutizione fonazione respirazione funzione cognitiva emotiva postura eccetera. L'osteopatia ci consente di valutare l'impatto sull'intero organismo delle problematiche orali e viceversa cioè l'impatto che i problemi extra stomatognatico possono avere sulla bocca. 
L'osteopata può collaborare con il medico dentista nella risoluzione di varie problematiche occlusali attraverso la valutazione del rapporto mandibola mascellare queste due ossa possono essere influenzate dal tipo di cranio del paziente ed a disfunzioni cranio sacrale della sinfisi sfeno basilare (lesioni di flessione estensione torsioni ecc). La bocca e la mandibola non sono parti separate dal resto del corpo e di cambiamenti in queste zone influenzeranno il corpo stesso e viceversa. Oltre alle tecniche sui muscoli e legamenti dell'articolazione temporomandibolare e alle tecniche di riallineamento del tratto cervicale che può influenzare non di poco l'occlusione, particolarmente rilevante per la professione odontoiatrica è l'approccio cranio sacrale. La valutazione del meccanismo respiratorio primario il motore che anima il sistema cranio sacrale rappresenta un feedback molto sensibile per valutare l'impatto sul cranio e sul resto del corpo delle malocclusioni.
L'osteopata prepara liberando il movimento fisiologico del cranio prima che l'ortodonziasta inizi il suo lavoro. Successivamente rilanciando la motilità che gli apparecchi e gli aggiustamenti lo possano aver alterato aiutando il corpo ad accettare i cambiamenti causati dall'adattamento ad una nuova postura e per ridurre al minimo i sintomi. Qualsiasi intervento che comporti modifiche occlusali apparecchi ortodontici protesi estrazioni comporta un adeguamento posturale. L'intervento dell'osteopata può facilitare questo adattamento correggere i fastidi correlati ottimizzando e accelerando il trattamento ortodontico.

Ernia iatale reflusso gastro esofageo il punto di vista osteopatico

L'ernia iatale è causata dal passaggio di una porzione dello stomaco dalla dall'addome al torace attraverso un foro del diaframma. 

Questo foro è chiamato iato diaframmatico esofageo, proprio perché in condizioni normali consente il passaggio dell'esofago attraverso il diaframma. 

In caso di ernia iatale una parte più o meno consistente dello stomaco risale attraverso questa apertura causando i sintomi tipici della malattia.
Distinguiamo tre tipi principali di ernia iatale: 
  1. Ernia da scivolamento: qui abbiamo la risalita del cardias ( sfintere tra esofago e stomaco) dalla sua posizione normale e il cardias risalendo si trascina con sé una parte del fondo dello stomaco, però l'ernia non sarà nel mediastino ma la troveremo nel canale diaframmatico alloggiata nello iato. Quindi il cardias migra verso il mediastino trascinando con sé una parte del fondo gastrico. L'ernia in questo caso rimane alloggiata nel canale diaframmatico. L' Osteopata lavoria prevalentemente sull'ernia da scivolamento.
  2. Ernia da rotolamento: detta anche paraesofagea. Il cardias è in posizione normale. Davanti all'esofago lo iato permettere il passaggio di un sacco erniario dentro il quale può migrare una parte dello stomaco. Quindi il cardias è in posizione normale (sottodiaframmatico) mentre una parte dello stomaco passa davanti all'esofago ed entra nel foro esofageo mettendosi in cavità toracica nel mediastino. L Ernia da rotolamento è quindi più grave (compressione a livello del mediastino ) e quando è importante è di competenza chirurgica.
  3. Ernia di tipo lll cioè un'ernia iatale con caratteristiche sia di tipo uno sia di tipo due in cui erniano la giunzione gastroesofagea e il fondo dello stomaco
Sintomi e segni clinici
  • dolore e pirosi (bruciori) retrosternale 
  • Dolore epigastrico
  • Rigurgito e riflusso 
  • Disfagia
  • Odinofagia dolore al passaggio del bolo
  • Scialorrea produzione abbondante di saliva
  • dolore pseudo anginoso per irritazione dei tessuti sotto pericardici, quindi per i contatti dell'esofago con il pericardio
  • Senso di sazietà, singhiozzo frequente
  • Disturbi respiratori specialmente l'ernia da rotolamento che Val nel mediastino può generare una compressione a livello della pleure ed inoltre il reflusso dell'acidità gastrica crea nel tempo un'irritazione delle mucose che comprende anche le mucose delle vie respiratorie sia alte che basse e quindi avremo tosse secca notturna, soprattutto di notte perché aumenta il reflusso Gastro esofageo sia per l'attivazione di neurovegetativo che per la posizione sdraiata
  • Eruttazione
  • Complicanze principali
  • complicanze di tipo vascolare: ulcere esofagee ed emorroidi
  • Complicanze polmonari: bronchiti e otiti medie.
Punto di vista osteopatico
Alla base di questa problematica ci possono essere cause meccaniche, muscolari o fasciali, distonia neurovegetativa e o un rilassamento dello iato legato a turbe endocrine, in quanto tutto il tubo gastro intestinale e sotto il controllo del neurovegetativo ma anche sotto il controllo di ormoni locali o A distanza. Anche uno stato ormonale particolare gravidanza può dare una disfunzione a livello dello iato esofageo. Per cui in primo luogo il trattamento osteopatico avrà l'obiettivo di ristabilire il corretto equilibrio organico lavorando sugli aspetti meccanici viscerali neurovegetativi in maniera specifica per ogni singolo caso. Per quanto concerne invece un lavoro mirato:
 In molti casi l'ernia iatale ha una componente osteopatica importante in quanto, indipendentemente dalla sua tipologia, è quasi sempre l'espressione di un disequilibrio delle fasce a livello gastroesofageo. In effetti la tendenza allo scivolamento verso l'alto di una parte dello stomaco è data da tensioni muscolo-fasciale non fisiologiche che coinvolgono l'intero sistema fasciale.
L'osteopatia in casi del genere è di estrema utilità poiché, oltre a possedere una vasta gamma di soluzioni tecniche specifiche per le disfunzioni viscerali, è orientata, da un punto di vista metodologico, al ripristino di una corretta dinamica globale di tutto il sistema delle fasce. Lo scopo del trattamento osteopatico consiste nel rinforzare e rilassare la giunzione gastroesofagea, attraverso l'induzione concentrata in questa zona e di liberare qualsiasi fissazioni fibromuscolare della giunzione e delle strutture circostanti.
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